Lettori fissi

giovedì 2 settembre 2021

 

Frank Matano firma con il Carinola: "Non dimentico le mie radici"







 

Casanova di Carinola infiorata Maggio 2017





 Comune campano, in provincia di Caserta, con più di ottomilatrecento abitanti. Situato su di uno sperone alla confluenza dei ruscelli Pozzano e Malerba affluenti nel rio Fontanelle, alle pendici nord orientali del monte Massico.




mercoledì 1 settembre 2021

 I Tesori di Carinola 



 I tesori di Carinola - Palazzo Marzano  





 Festa della Musica 



 I Tesori Di Carinola - Convento Monumentale




 I Tesori di Carinola- Palazzo Petrucci Novelli  



                       


 I Tesori di Carinola- Convento Monumentale di S.Francesco

                     

                                                      



 I Tesori di Carinola  La Cattedrale 

martedì 31 agosto 2021

 Il palazzo di Marino Marzano a Carinola nelle foto in bianco e nero dei primi anni 80 del fotografo tedesco Max Hutzel ed il progetto di recupero e restauro

Vicende storico-costruttive
Il palazzo Marzano è una delle architetture storiche più interessanti di Carinola, soprattutto per la sua corte di accesso al primo piano, di matrice catalana. Noto anche come “casa Martullo”, in riferimento agli ultimi proprietari in ordine di tempo, oggi è proprietà del comune di Carinola: citato dalle fonti storiche come abitazione, in origine era probabilmente più esteso, arrivando ad occupare l’intero isolato.
L’origine di questa importante struttura è senz’altro riferibile ai canoni dell’architettura catalana, importata in Campania nel corso del XV secolo. Taluni ne ascrivono, infatti, la realizzazione alla mano diretta di Guillermo Sagrera (l’architetto maiorchino che progettò la straordinaria volta stellare del Castel Nuovo di Napoli); molto più probabilmente si è trattato di suoi assistenti, che ne hanno proposto in chiave locale le buone prassi, istruendo le maestranze di Terra di Lavoro. Questa, la tesi di Riccardo Filangieri, che ha attributo al Sagrera il progetto e ai suoi collaboratori l’esecuzione del palazzo. Un altro studioso soffermatosi sulla figura del Sagrera, lo spagnolo Gabriel Alomar, ha attribuito invece a Jaume, figlio e rigoroso seguace del maestro catalano – tra i continuatori della sua opera nel cantiere di Castel Nuovo – anche l’ideazione del Palazzo Marzano. Questa tesi, però, non trova riscontri.
La presenza a Carinola di artefici catalani fu favorita da Marino Marzano – genero di Alfonso V d’Aragona – e lasciò tracce anche a Sessa Aurunca e Pontelatone, infeudate dalla sua potente famiglia. La realizzazione di edifici come il Palazzo Marzano e di altri nelle vicinanze, coincise con l’unione tra Marino Marzano ed Eleonora d’Aragona, figlia naturale del Magnanimo, avvenuta nel 1449.
Le cruente vicende successive videro il Marzano scagliarsi contro il cognato Ferrante e subire la perdita dei beni e la morte. I contrasti esplosero alla morte di Alfonso (1458) e all’ascesa al trono del figlio naturale. Sempre il Filangieri ha fissato al 1458 il limite estremo dei lavori sul Palazzo Marzano, inducendo a ritenere che lo stesso fosse rimasto incompiuto e che il suo ampliamento fosse avvenuto in un periodo successivo alla dominazione aragonese.
La casa a corte ricorre nel patrimonio edilizio di Carinola in diverse configurazioni, offrendo testimonianze sia negli episodi più rilevanti sia in quelli meno noti ma altrettanto interessanti sotto il profilo tipologico e formale. La corte era condivisa da diversi nuclei familiari e sfruttava l’orientamento, la massa termica delle strutture e la disposizione delle aperture per creare condizioni di abitabilità accettabili e occasioni di condivisione dei servizi. Si basava su uno schema che comprendeva l’androne e una scala posta su di un lato per l’accesso al piano superiore, preceduto da una loggia; nei casi più complessi, era arricchita dalla presenza del giardino.
L’edificio presenta una pianta quadrangolare leggermente irregolare, chiusa su due lati da altre strutture, con il corpo di fabbrica (introdotto dalla loggia) articolato intorno alla corte, di modesta superficie (circa 40 metri quadri). La suddetta loggia culmina, in asse all’ingresso, in una scala a “L”, coperta con volte a crociera in corrispondenza della prima rampa, seguite da una volta a botte inclinata nella seconda. Molto interessante è la crociera, costolonata, che sovrasta il pianerottolo tra i due livelli. Denso di interesse è anche il corrimano in tufo, finemente modanato, in piccola parte ricostruito durante i lavori di restauro degli anni trenta del Novecento, che videro impegnati l’architetto Oreste Siviero e il noto soprintendente Gino Chierici. Nel corso dei suddetti lavori fu rimossa anche una seconda scala, realizzata sul tratto parallelo a quella originaria, con lo scopo di disimpegnare le varie proprietà in cui il palazzo fu arbitrariamente suddiviso.
Il piano terra ospita un ambiente aperto su due lati, che introduce alla corte, scandito da un arco a sesto ribassato e coperto da un’ampia volta a crociera. Al di là di esso, attraverso un passaggio un tempo si accedeva ad altri spazi, oggi di proprietà privata. Un ulteriore ambiente dell’originario palazzo è presente sul lato sinistro dell’androne: non più accessibile, perché anch’esso di proprietà privata, ha l’ingresso murato. Il secondo livello ospita, invece, un piccolo ambiente, coperto con un solaio ligneo di recente fattura, nonché l’affaccio alla corte, coperto anch’esso con un solaio ligneo a falda inclinata, introdotto da un arco a sesto ribassato che reca accurate modanature.
Il portale ad arco inflesso bicuspidato, contenente sulla sommità gli stemmi araldici della famiglia Marzano, segna il confine tra gli ambienti di proprietà pubblica e le porzioni di fabbrica private. Sebbene con funzione secondaria, un ulteriore collegamento verticale tra i due livelli è assicurato da una scala spiraliforme in pietra, introdotta da un piccolo e raffinato portale.
Il progetto di restauro
Occasionato dal finanziamento regionale del Piano Operativo Complementare (POC), il progetto di restauro è stato redatto da un raggruppamento temporaneo di tecnici secondo un percorso metodologico che ha previsto: il rilievo strumentale; il rilievo materico e l’analisi del degrado della materia, anche con l’ausilio di moderni strumenti diagnostici; il progetto di nuova distribuzione funzionale; la definizione di interventi di restauro, consolidamento, adeguamento funzionale ed impiantistico; la progettazione di aggiunte tecniche strettamente indispensabili per ragioni conservative, condotte secondo principi di minimizzazione dell’invasività, compatibilità figurale con il contesto, distinguibilità e reversibilità.
Prof. arch. Francesco Miraglia
Dottore di Ricerca in Conservazione dei beni architettonici
Marco Ceci



















 

martedì 30 marzo 2021


 Antica finestra scomparsa- Rappresenta un esempio di stile gotico-catalano(che trova il suo equivalente nella porta marina di Siracusa)

Due coppie di colonnine sostengono un arco inflesso, inscritto in un ornia rettangolare........

         Palazzo Parascandolo 

Si presume che questo fabbricato,andato completamente distrutto a causa degli eventi bellici,sia coevo a palazzo Marzano (costrui to intorno alla metà del xv )in quanto sembra che i lavori di tale fabbrica siano stati intrapresi dallo stesso Marinello Marzano,onde assicurare al suocero,re Alfonso V,una residenza di caccia che fosse di freonte alla propria dimora.

(Carinola tra storia e immagini)


martedì 17 dicembre 2019


Il programma degli eventi

14 dicembre

Palazzo Petrucci, ore 19.00
Conferenza stampa di presentazione del programma di intervento “Carinola: il recupero delle Radici”
Interventi:arch. Valeria Mileva, arch. Francesco Miraglia, arch. Corrado Valente (progettisti del restauro di Palazzo Marzano)
A seguire:
Ensemble Rinascimentale
Diretta dal Maestro Emilio Di Donato

16/22 dicembre

Città di Carinola
Conoscere l’arte e il territorio di Carinola
Itinerario turistico nelle principali emergenze artistiche di Carinola: Palazzo Petrucci, Cattedrale, Castello, Annunziata di Carinola, Basilica di Santa Maria in Foro Claudio, Eremo di San Paolo di Casale, Eremo di Santa Maria della Grancelsa, Convento di San Francesco, Santa Maria delle Grazie a Casale.
Guide turistiche dalle ore 10.00 con partenza da Piazza Osvaldo Mazza.
Palazzo Marzano
Istituzione dell’esposizione internazionale delle scienze e delle tecnologie avanzate applicate ai beni culturali

20 dicembre

Auditorium Palazzo Marzano, ore 19.00
Arte catalana: il convegno
Interventi:
esperti di arte catalana

22 dicembre

Palazzo Petrucci, ore 18.00
Mostra sui beni culturali di Carinola
Inaugurazione e presentazione delle sperimentazioni delle soluzioni tecnologiche della filiera “smART show” sui siti locali di interesse storico-artistico.
Piazza Petrucci, ore 19.00
Amori e Congiure del Palazzo Marzano
Spettacolo teatrale a cura de La Mansarda Teatro dell’Orco
Drammaturgia di Roberta Sandias, messa in scena di Maurizio Azzurro

26 dicembre

Convento di San Francesco, ore 19.00
Il vino Falerno. Storia e sapore
Serata enogastronomica.
Degustazione con prodotti tipici della tradizione locale e con prodotti gastronomici della tavola romana

28 dicembre

Episcopio Romano di Ventaroli, ore 19.00
Carinola demo-etno-antropologia
Manifestazione.
Promozione degli aspetti demografici, etnologici e antropologici di Carinola

29 dicembre

Palazzo Marzano, ore 19.00
Conferenza stampa di chiusura del programma di intervento “Carinola: il recupero delle Radici”
A seguire:
degustazione con prodotti tipici locali

https://www.facebook.com/palazzomarzanocarinola/posts/104661351038283

lunedì 4 giugno 2018


Carinola.
Carinola sorge nell'omonima piana,adagiata sulla fascia pedemontana tra il vasto comprensorio aurunco e il contesto territoriale del litorale domizio ed è il fulcro urbano e geo-sociale dell'antico AGER  FALERNUS ,noto per la produzione del vino Falerno e anche per l'enorme qualità del suo patrimonio paesaggistico-ambientale.Il comune di Carinola conta circa novemila abitanti e si estende su un ampia superficie di 60,92 kmq a circa 70 metri di altezza sul livello del mare.Proprio la particolare configurazione geo-morfologica ed orografica del sito,una collina posta tra i rivoli Pozzano e Malerba,che si congiungono a sud dell'abitato ,ha favorito la nascita dell'insediamento che,nell'Alto Medioevo,doveva essere CARINULUM.La motivazione dell'impianto induce a riferire CARINULUM agli albori dell'Alto Medioevo,quando erano in corso le efferate incursioni barbariche che fecero strage degli insediamenti romani disposti,come voleva la tradizione urbanistica dell'Impero per le colonie,maggiormente in pianura e quindi vulnerabili agli attacchi allorquando il sistema centrale non potè più assicurarne un'articolata ed immediata difesa reticolare.Il primissimo impianto,che risalirebbe al periodo pre-romano,dovrebbe essere invece un insediamento sorto alle pendici della collinetta sulla quale attualmente si staglia il centro di Carinola;esso era,con molta probabilità,l'antica Calenum o Caleno,sull'origine della quale non si hanno riscontri archeologici certi,ma soltanto delle tesi,a volte contrastanti,da parte di vari studiosi che si sono interessati alla storia carinolese.In ordine alla nuova realtà sorta dopo l'ipotetica distruzione di Caleno,si può pensare si tratti,con buona probabilità,del FORUM POPILII (sito oggetto,all'attualità,di importanti interventi di scavo archeologico) distante un paio di chilometri dall'attuale centro di Carinola.

(Grafica e testi di Corrado Valente- 2016)     
Suoni e Luoghi D'Arte.

lunedì 28 maggio 2018